‘PASTA DAY’, UN AMORE ITALIANO
‘The Economist’ ha rivelato l’amore degli inglesi per il piatto più rappresentativo della dieta mediterranea come dimostra il balzo del 39% delle esportazioni nel 2022, nonostante la Brexit. La Gran Bretagna è al quarto posto tra i maggiori acquirenti di pasta italiana nel mondo anche se spesso viene utilizzata con improbabili ricette come gli spaghetti alla bolognese a base di polpette di carne che sono tra i cibi preferiti dagli inglesi ma del tutto sconosciuti nel capoluogo emiliano.
Basterebbero questi numeri per far capire quanto la pasta sia iconica tra le eccellenze italiane. A illustrare i dati è l’Organizzazione internazionale della pasta (Ipo): 16,9 milioni di tonnellate di pasta prodotte nel mondo nel 2021 e i primi 5 Paesi dove è più consumata sono l’Italia, 23,5Kg; la Tunisia, 17Kg; Venezuela, 15Kg; la Grecia, 12,2Kg; Perù, 9,9Kg.
L’Italia – secondo Confagricoltura – è il primo Paese produttore di pasta con 3,6 milioni di tonnellate l’anno, per oltre il 60% esportata. Tra le regioni con maggiore presenza degli ettari coltivati a grano duro troviamo la Puglia (344.700 ettari e 688mila t di produzione raccolta), a seguire la Sicilia 272.405 ettari e 813milatonnellate), la Basilicata (115.236 ettari per 321mila tonnellate), l’Emilia Romagna e Marche che, rispettivamente con 85mila e 90 mila ettari, producono 375mila e 467mila tonnellate di frumento duro.
La filiera italiana è composta da 200.000 aziende agricole impegnate a fornire grano duro di altissima qualità ad un comparto che conta circa 7.500 addetti, per un valore complessivo di circa 5 miliardi di euro.
La classifica della pasta più utilizzata vede sul podio gli spaghetti, seguiti dalle penne rigate, fusilli, rigatoni, farfalle, linguine, lumachine, bucatini. Tra le ricette di pasta più amate: carbonara, cacio e pepe, trofie con il pesto, lasagne alla bolognese, bucatini all’amatriciana, spaghetto con le vongole, pasta alla Norma, orecchiette alle cime di rapa, pasta e patate, pizzoccheri alla Valtellina.
