BOOM DEL ‘FOOD ONLINE’ +17% E CRESCE ‘FOOD DELIVERY’ +22%
Si consolidano nel 2021 le vendite on line di cibo e bevande con un tasso di crescita del 17% pari a 700 milioni di euro, arrivando a un valore complessivo di 4,78 miliardi di euro, questi i dati che emergono dall’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano in collaborazione con ‘Netcomm’, precisando che l’enogastronomia vale da solo 1,62 miliardi (+17% sul 2021) con un’incidenza sull’alimentare online del 38%.
Un settore in forte crescita che deve fare i conti con la logistica. Il Covid-19, infatti, ha fatto da catalizzatore del settore agroalimentare, portando a un salto nel futuro di 10 anni e, allo stesso tempo, acuendo l’urgenza delle sfide che il mercato si trova ad affrontare. Ma soluzioni innovative, nate proprio in risposta a questo nuovo scenario, stanno cambiando le regole del gioco. Come il nuovo servizio di gestione degli ordini, ‘Fby – Fulfillment’ by Yocabè, che ha l’obiettivo di offrire un servizio di logistica e spedizioni completo in cloud per permettere di garantire una gestione degli ordini e delle spedizioni comparabile a quello offerto dai grandi gruppi.
Dallo stoccaggio ottimizzato per un picking B2C (selezione e prelievo parziale di merce), al packaging alla necessità di consegnare i prodotti in 24/48 ore dall’ordine in tutta Italia e all’estero. Tutto questo richiede numerose integrazioni con sistemi di logistica, corrieri, marketplace, piattaforme e-commerce che chi vende meno di 10 mila pezzi al mese spesso non ha le giuste economie di scala per poterle affrontare in autonomia.
La sfida per chi vuole vendere prodotti online resta quella di offrire un servizio di evasione degli ordini e delle spedizioni comparabile a quello di Amazon e Zalando. Sono infatti questi i player che oggi hanno fissato le metriche di riferimento per il settore dell’ecommerce. Tra gli altri dati messi in evidenza il food delivery, che da solo copre con 1,86 miliardi il 43% dell’alimentare online, cresce nel 2022 del 22%. Ha una copertura regionale del 100% con un accesso potenziale del 71% degli abitanti, grazie al consolidamento dell’offerta anche nei piccoli centri urbani.