NEL 2021 VINO A -1,2% NELLA GDO, VOLANO BOLLICINE
Nel 2021 rallentano le vendite di vino a volume nella Grande distribuzione italiana, ma crescono in valore e rimangono comunque a livelli superiori a quelli pre Covid del 2019. Secondo quanto emerge dal report ‘Nomisma Wine Monitor’, realizzato in collaborazione con ‘NielsenIQ’, sul consuntivo 2021 delle vendite di vino nell’off-trade evidenzia un leggero calo a volume dell’1,2% a fronte di una crescita a valori del 5%. Nel complesso, il livello delle vendite rimane comunque superiore a quello del 2019. Messi a confronto con il 2019 infatti, gli stessi dati segnalano comunque un aumento a volume del 5% e di oltre il 13% a valore, a testimonianza di una premiumisation dei consumi di vino che va avanti da diversi anni. Ancora positivo il trend dell’e-commerce di vino dei retailer generalisti, con dinamiche inferiori rispetto al boom del 2020 (+22% a valori a fronte di un +19% a volume).
Sono le bollicine a spingere le vendite, con gli spumanti Metodo Classico a registrare le dinamiche più rilevanti, con una crescita a valore del +26%, seguiti dagli Charmat secchi (+19%), dallo Champagne (+16%) e dagli Charmat dolci (+12%). Sul fronte dei vini fermi e frizzanti, le vendite nel medesimo format risultano in calo a valore per i frizzanti (-4,3%) mentre aumentano nel caso dei fermi (+1,8%). In merito agli altri format, si segnala una diminuzione delle vendite sia a valori che a volumi per il Discount (rispettivamente -2% e -4%), mentre al contrario il Cash&Carry mette a segno una crescita di quasi il 20% nelle vendite a valori a fronte di un +15% nei volumi, a dimostrazione della ripresa dei consumi avvenuta in bar e ristoranti nel 2021. Infine, l’e-commerce con il 2021 che si è chiuso con un’ulteriore progressione degli acquisti di vino da parte degli italiani nei siti generalisti (catene retail e Amazon): +22% a valore e +19% a volume rispetto all’anno precedente. Occorre tuttavia segnalare come l’ultimo trimestre 2021 ha visto ridursi le vendite in e-commerce – rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – del 13% a volume, anche se questa riduzione è soprattutto legata al boom di acquisti on-line che si era manifestato nel 2020 a causa delle chiusure dei ristoranti.