MIELE UTILE PER RILANCIARE I CONSUMI. ITALIA SOTTO MEDIA UE
Secondo gli ultimi dati Ismea, il consumo di miele in Italia è in gran parte circoscritto ad alcuni periodi dell’anno, come l’inverno, e a momenti specifici della giornata, la colazione in particolare. Uno scenario che si riflette nei consumi pro-capite, che per gli italiani si fermano a 500 grammi l’anno, al di sotto della media europea di 600 grammi e ben lontano dai livelli della Germania, prima per consumi in Europa, con 1,5 chili l’anno. Eppure le proprietà e le occasioni di consumo di un prodotto naturale come il miele sono numerose, oltre a una verità che spesso ai più è sconosciuta. Il gruppo miele e altri prodotti dell’alveare di Unione italiana food – che riunisce i confezionatori e gli importatori italiani di miele – come dimostrato da diversi studi hanno delle proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, nonché il potere cicatrizzante delle ferite. Il suo basso contenuto di umidità, il perossido di idrogeno e l’acidità (pH medio di 3,9) sono attivi contro i microrganismi e forniscono al miele proprietà antibatteriche. Se da una parte c’è il mercato della Gdo dove i vasetti di miele arrivano sugli scaffali per il largo consumo, dall’altro c’è l’industria, da quella farmaceutica a quella dolciaria a quella cosmetica, ambiti dove il miele è molto richiesto.
In tutto il mondo sono oltre 300 i tipi e differiscono per colore, aroma e sapore a seconda della fonte vegetale in cui le api raccolgono il nettare. A livello organolettico, gli zuccheri rappresentano più del 95% della materia secca del miele e quindi sono le sostanze che ne determinano le proprietà fisiche quali viscosità, igroscopicità (la capacità di una sostanza di assorbire le molecole d’acqua presenti nell’ambiente circostante), stato fisico (liquido o cristallizzato). Glucosio e fruttosio costituiscono circa il 90% degli zuccheri totali ed hanno una duplice origine: in parte derivano dal nettare ed in parte dalla digestione del nettare operata dalle api. Se conservati correttamente, i mieli non scadono perché sono sostanze poco (o niente affatto) umide e particolarmente acide, quindi, del tutto inospitali per batteri e muffe: non a caso alcuni ricercatori hanno trovato piccole quantità di miele ancora commestibili all’interno di tombe egizie.