COLPO DI SCENA, CHIUDE IL ‘NOMA’ DI COPENAGHEN E SI RE-INVENTA LAB 3.0
Per anni, con la sua cucina, è stato all’avanguardia per proposte culinarie innovative e ai massimi livelli, tanto da essere più volte menzionato – per ben 4 volte ha ricevuto il ‘The World’s 50 Best Restaurants’ – in cima alla lista dei migliori ristoranti del mondo.
Il ‘Noma’ di Copenaghen, spesso fonte d’ispirazione per chef e nuove location, sta per diventare qualcos’altro. Ad annunciarlo è stato il suo chef, René Redzepi, che al New York Times avrebbe fatto sapere che il ‘Noma’ chiuderà nel 2024 per essere trasformato in un laboratorio alimentare a tempo pieno, sviluppando nuovi piatti e prodotti per la sua operazione di e-commerce. Il nuovo mood sarà all’insegna del ‘Noma Projects’, una sorta di 3.0 con le sale da pranzo aperte solo per pop-up periodici e più spazio all’idea dello chief creative officer che allo chef.
Cuore di renna alla griglia su un letto di pino fresco; formiche, larve di api e perché no anche un po’ di muffa. E pensare che per degustare il Vegetable Season non solo bisognava prenotare con largo anticipo…ma anche pagare l’intero importo del menu per un valore di 2.500 corone danesi (circa 335 euro).
Forse è il segno dei tempi, dove lo stile di una cucina raffinata – quindi molto costosa e impegnativa – non è più sostenibile e per sopravvivere a se stessa deve per forza re-inventarsi. Del resto, il costo delle materie prime e la crisi energetica hanno colpito la filiera agroalimentare del Vecchio Continente, penalizzando anche progetti altospendenti – seppur virtuosi per l’utilizzo di alimenti stagionali e atmosfere d’arredo proprie di un design minimal e futuristico – come il ‘Noma’.