SARA VEZZA, UN’ITALIANA SUL PODIO DEL VINO INTERNAZIONALE BIO

Una donna sul podio del vino internazionale. La barolista Sara Vezza, 42 anni di Monforte d’Alba, è tra i tre finalisti del premio ‘Ue Organic Awards’ nella categoria ‘Best Organic Farmer’, un concorso voluto dall’Unione Europea per dare visibilità alle aziende virtuose nel biologico. Unica italiana in finale, è stata scelta insieme all’austriaca Katharina Lichtmannsperger e alla spagnola Nazaret Mateos Alvarez.

La vincitrice sarà annunciata il 23 settembre a Bruxelles. Sara, imprenditrice e mamma di 4 figli è anche proprietaria del brand ‘Josetta Saffirio’, una storica agricola che ha ottenuto la certificazione dal ‘Ccpb’, metodo biologico che prevede l’utilizzo in vigneto solo di prodotti di copertura dalle malattie fungine che attaccano la vite, quali rame e zolfo.

La ‘Josetta Saffirio’ si estende su una proprietà di 11,5 ettari vitati a varietà autoctone, principalmente Nebbiolo, Barbera e il raro Rossese Bianco. Produce 100 mila bottiglie all’anno, tra cui ‘Barbera d’Alba d.o.c.’, ‘Langhe d.o.c. Nebbiolo’, ‘Barolo d.o.c.g.’, ‘Barolo Riserva Millenovecento48’, ‘Langhe d.o.c. Rosato’.

La famiglia di Sara Vezza affonda le proprie radici sulla terra di Langa, da due secoli coltiva vigne e racconta la bellezza e la cultura di questo straordinario territorio attraverso i vini. I vigneti vengono lavorati con rispetto per la terra e la responsabilità di lasciare alle future generazioni la preziosa eredità di una terra generosa, che dona vini di grande eleganza ed eccezionale longevità, conosciuti in tutto il mondo.

E dietro ogni bella storia è come se si celasse una favola. Quella di Ernesto Saffirio – l’uomo che diede impulso all’azienda oggi guidata da Sara, piantando la prima vigna nel 1948 – che ogni sera raccontava alla sua piccola Josetta che da bambino vedeva uno gnomo entrare nel cortile della cascina, su un carretto trainato da topi. Josetta, autrice dei disegni originali delle etichette, mantenne vivi questi racconti per i suoi figli Sara e Alessio. Decise di dedicare i vini a queste piccole creature che aiutano i contadini nei campi.

L’originalità e bellezza di questi disegni, ha reso le illustrazioni di Josetta Saffirio famose in tutto il mondo. Lo gnomo rappresenta un modo di produrre vino anche in un’ottica di sostenibilità. Dalla storica vigna impiantata da Ernesto è stato ottenuto il ‘Barolo Riserva Millenovecento48’.

I vigneti ‘Josetta Saffirio’ sono policlonali, grazie anche all’utilizzo di piante selezionate dalle ricerche universitarie degli ultimi trent’anni: il risultato è una grande complessità delle varie sfumature olfattive e gustative del Barolo. Per dirla con le parole di Sara, “essere contadino significa vivere la grande responsabilità della terra che abbiamo ereditato e che lasceremo ai nostri figli”.

Crediti Fotografici: @josettasaffirio

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