NAPOLI RISCOPRE LA ‘PIZZA FRITTA’. ECCO DISCIPLINARE AVPN
Nell’immaginario collettivo, se pensi a Napoli e alla pizza il riferimento cade sulla mitica immagine di Sophia Loren che nel celebre film di Vittorio De Sica, ‘L’oro di Napoli’, interpreta la moglie di un pizzaiolo intenta a vendere pizze fritte nel dopoguerra napoletano. Oggi la pizza fritta – e ovviamente la pizza più in generale – è un’icona indiscussa dello street food.
L’Avpn, Associazione verace pizza napoletana, ha voluto puntare sulla sua valorizzazione tanto da procedere alla tutela con l’istituzione di un disciplinare proprio per la pizza fritta.
La pizza fritta, viene quindi descritta nelle sue due varianti di forma tonda e a mezzaluna – il cosiddetto ‘calzone’ – nei suoi ingredienti di base, nella tipicità della stesura e della chiusura ed infine nella tecnica e nelle caratteristiche di frittura. Per questo motivo Avpn ha scelto di fare della pizza fritta la protagonista della seconda edizione del ‘Vera Pizza Day’, in programma lunedì 17 gennaio 2022. Sarà questa l’occasione per consegnare ufficialmente le prime 8 tabelle di certificazione alle friggitorie che hanno fatto la storia della pizza fritta, a quelle che negli ultimi anni hanno spinto con l’apertura di nuovi locali alla diffusione di questo prodotto e alle pizzerie che hanno riservato alla pizza fritta un ruolo di pari livello, se non superiore, rispetto a quella al forno. La scelta del numero di tabelle assegnate non è casuale ma dovuta ad un numero si collega alla pizza fritta, storicamente venduta nei bassi con la formula di ‘oggi a 8’, ossia la mangio oggi e la pago tra otto giorni. In ordine alfabetico le tabelle sono state assegnate a: Antica Friggitoria Masardona, ‘Antica pizza Fritta’ da Zia Esterina Sorbillo, Guglielmo Vuolo, Isabella De Cham pizza Fritta, La Figlia del Presidente, pizza Fritta Famiglia Surace da più di 100 anni, Pizzeria De’ Figliole e Starita a Materdei.