FASE 2: 52% GRANDI CATENE FOOD CONTRO RIAPERTURA
Oltre la metà delle grandi catene food e ristorazione non è d’accordo sulla riapertura anticipata dei locali con le attuali misure di distanziamento sociale: il 52% contro il 48,5 per cento, secondo uan ricerca di Confimprese. Nei mesi di marzo e aprile l’85% delle imprese ha perso oltre l’80% del fatturato, il 9% tra il 50 e l’80%. Quest’ultimo dato è in parte dovuto al delivery con cui i retailer hanno cercato di salvare i conti. Oltre il 54% ha riconvertito l’attività sulle consegne a domicilio, mentre il 66% ha puntato sul take away e quasi il 9% sul drive through. Ma c’è anche una parte consistente pari al 31% che non ha svolto alcuna attività. Gravi difficoltà anche nel settore caffetterie, dove lo scontrino medio si aggira sui 3 euro. In questo caso il take away non è profittevole e la totalità degli operatori pensa che non sia conveniente aprire: troppo ingente la perdita per via delle restrizioni sommate ai costi aggiuntivi del monouso.